Giovedì 11 Maggio 2023, ore 15:00 Aula A012 sede dell’Annunziata
viale delle Rimembranze, 9 – Ascoli Piceno
Introduce Giuseppe Bonaccorso / Interviene Massimo Sargolini
Tra gli anni settanta e ottanta dell’Ottocento, una formidabile sequenza di scoperte scientifiche e di innovazioni tecniche apre la strada a nuove strategie di controllo e di riforma per la città. La cultura medica propone di applicare all’ambiente urbano un paradigma scientifico, basato sull’evidenza dei dati raccolti riguardanti morbilità e mortalità; a partire da queste premesse, si elabora allora una serie di prescrizioni che riguardano soprattutto la dimensione collettiva (l’igiene pubblica). Domina allora la parola d’ordine prevenzione: vi sono comprese le prime forme di vaccinazione di massa, così come il controllo e la schedatura sistematica dei soggetti affetti da patologie (“il casellario sanitario”). Tra molte altre, si formulano indicazioni per l’edilizia residenziale (“la casa salubre”) e ospedaliera (lo schema “a padiglioni”). Nasce allora il concetto di “standard abitativo” (o “soglia minima”) sulla cui base si compiranno, in quello stesso ventennio, le inchieste sulle abitazioni e, in sequenza logica, nasceranno i nuovi regolamenti edilizi. In una seconda fase, con il conforto dei dati raccolti, si passerà all’azione incardinata nella cosiddetta “INGEGNERIA SANITARIA”: si tratta di demolire aree giudicate insalubri (attraverso “sventramenti”) e di costruire, al posto loro, quartieri modello. Un altro fondamentale capitolo riguarderà le RETI, sia fognarie che legate all’ approvvigionamento idrico: tutti dispositivi destinati a mutarne il volto e soprattutto il funzionamento della città, sopra e sotto il livello del suolo.